Dal centro di Gazzano ci dirigiamo verso Civago. Lasciamo il paese con la svolta a destra su via Case Bertoli seguendo i segnavia della Via Matildica e quelli del sentiero 690 del Cai, tenendo la sinistra davanti ad una vecchia casa in sasso.
Siamo sul tracciato ombreggiato della vecchia strada che collegava Gazzano a Civago prima della costruzione in epoca moderna della provinciale che corre parallela ma più a monte.
Dopo circa un chilometro incontreremo l’area attrezzata con la fontana della Pila, un luogo fresco e tranquillo sul fianco scosceso della valle. Si prosegue per raggiungere la zona della Torre dell’Amorotto. Il sentiero è a tratti esposto ed è stato interessato in tempi recentri da alcune interruzioni per opere stradali sovrastanti. Se si vuole evitare questo tratto, in corrispondenza della fontana della Pila occorre salire brevemente il versante nel bosco fino a spuntare sulla strada provinciale dove si attraversa la galleria sotto la Torre dell’Amorotto (prestare attenzione, galleria cortissima ma stretta).
Dalla Torre dell’Amorotto raggiungiamo dopo circa 2 chilometri l’abitato di Civago dove possiamo trovare diversi servizi. Civago è l’ultimo centro abitato prima di addentrarci nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e verso le quote più alte dell’intera Via Matildica.
Arrivati a Case Civago imbocchiamo il sentiero 605 che ci porterà fino al rifugio Segheria a quota 1.400 metri. Di qui prendiamo il sentiero n 681 fino al Passo delle Forbici e poi la strada forestale che ci guiderà fino al punto più alto dell’intera Via Matildica del Volto Santo: i quasi 1700 metri del Passo del Giovarello dove lo sguardo spazia sui grandi panorami dell’Appennino e delle Apuane.
Dal Giovarello scendiamo per il sentiero 601 fino alla Piana delle Maccherie e imbocchiamo la traccia dell’Alta Via dei Parchi (n. 591) per arrivare ai prati di San Geminiano e con il sentiero arrivare al Passo delle Radici.
Dal passo il sentiero scende sulla destra tra bosco e prateria passando dal rifugio Pradaccio. Qui ormai siamo in vista della nostra meta: manca circa un chilometro alle prime case di San Pellegrino in Alpe, luogo di confine tra Emilia e Toscana, tra continente e mediterraneo, tra terra e cielo.