Lasciamo Gazzano in direzione sud, percorrendo la strada provinciale che in questo tratto assume il nome di via Benedetti e che scende verso il torrente Dolo. In questo caso siamo a monte della diga e attraversato il corso d’acqua su un normale ponte stradale, risaliamo verso Fontanaluccia sempre su asfalto. Dopo circa 1 chilometro e affrontati alcuni tornanti, il nostro percorso vira decisamente a destra su una piccola via tra le case indicata anche con i segnali della rete dei Sentieri Partigiani.
Dopo aver superato chiesa e locanda, nella zona degli impianti sportivi proseguiamo diritti su sterrato. Qui ha inizio il tratto denominato “Sentiero del Rosario“. Dopo un tratto di salita nel bosco, le pendenze caleranno fino ad incrociare gli edifici dell’Eremo della Macchiaccia.
Si tratta di una delle “Case della Carità” fondate da don Mario Prandi, parroco di Fontanaluccia, durante la seconda guerra mondiale. Qui il tracciato svolta a destra per iniziare l’ultimo tratto di salita verso il santuario della Madonna della Neve di Pietravolta.
Il santuario rimane leggermente a valle del tracciato della Via Matildica ma è raggiungibile in una manciata di minuti per poi riprendere il cammino in direzione di San Pellegrino.
I segnavia ci guidano sul tracciato che rimane in quota (attenzione in caso di pioggia ad alcuni tratti in pendenza) per portarci verso la località di Roncatello. Alcune centinaia di metri prima delle case ritroveremo il fondo in asfalto.
A Roncatello all’incrocio all’altezza di un’ampia curva prendiamo a destra in salita in direzione Civago, per poi svoltare dopo pochi metri a sinistra su percorso sterrato.
Proseguiamo diritti evitando deviazioni verso la nostra prossima tappa: prima la zona di Boscoreale e poi “San Geminiano prati fiorentini“. San Geminiano è patrono della città di Modena ed in questo tratto la Via Matildica del Volto Santo coincide con la Via Bibulca, un’antica via di comunicazione di epoca romana che deve il suo nome alla inusuale larghezza (per quel tempo) della carreggiata: due buoi affiancati.
Da San Geminiano, all’altezza dell’oratorio, teniamo la destra per salire su strada sterrata che svolta poco dopo a sinistra per proseguire in salita su terreno agevole. Sono tre chilometri di percorso forestale che ci portano fino al Passo delle Radici, storico valico tra Emilia e Toscana a quota 1.530 metri.
Al Passo delle Radici il nostro itinerario vira in discesa a destra sull’inizio delle vecchie piste da sci e prosegue per 2 chilometri fino all’apertura sulla valle del rifugio Pradaccio.
Ancora un breve tratto ed un piccolo sforzo: a meno di un chilometro ci attende San Pellegrino in Alpe con la sua esile croce di legno contesa tra terra e cielo.